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Da cent'anni costruiamo il futuro...

Le fondamenta di un'impresa edile vicentina che in più di cento anni di storia ha costruito il futuro di un'intera città, ha visto cambiamenti epocali e sostenuto il commercio e l'industria negli anni del boom economico post-bellico.

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Anna Guglielmoni e Luigi Giovanni De Facci, circa 1924.

1924 - Le fondamenta di un'impresa

Tutto inizia a Costabissara, nel bel mezzo della campagna vicentina degli anni Venti, dove c’è una casa colonica da costruire. Il proprietario del podere, Angelo Maran, decide di affidarsi a Luigi Giovanni De Facci, un capocantiere che vive in paese. Oggi quell’immobile non esiste più, ma rimane traccia di questa storia grazie a un contratto scritto a mano che contiene un capitolato e un resoconto dei pagamenti. Tale documento testimonia un momento di svolta per la vita di Luigi, che, con questo primo lavoro, dà vita all’impresa che porta il suo nome da 100 anni.

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 Lorenzo, Luigi e Mariano De Facci a inizio anni ‘90.

IL DOPOGUERRA

Nel dopoguerra, parte immediatamente la ricostruzione della città ferita dai bombardamenti. I lavori sono febbrili e gli sforzi enormi. Manca di tutto: dalle materie prime alle maestranze, ma non la voglia di fare. Di quel periodo pionieristico conserva un ricordo Giandomenico Curti, erede della famiglia, che da de- cenni si affida all’azienda De Facci. In particolare, la sua memoria si sofferma sui lavori svolti dal ’46 al ’48 a Palazzo Lonigo Curti in corso Palladio, che tornò a essere abitato nei primi mesi del ’49. All’epoca aveva una decina d’anni, ma non ha dimenticato i giorni della ricostruzione del patrimonio storico della città.
«Mi ricordo bene di “Gigi” De Facci. Girava con un cappello a tesa larga in cantiere ed era sempre molto cordiale e disponibile. Ogni tanto si sentiva la sua voce roboante che chiamava gli operai. Di manodopera ce n’era poca, per cui impiegavamo nella ricostruzione i nostri contadini. Il grosso problema era trovare il materiale anche solo per mettere in sicurezza le macerie. 

LA RINASCITA INDUSTRIALE

La ricostruzione non fa in tempo a finire, che iniziala rinascita industriale. Lo spirito imprenditoriale vicentino dà un forte impulso all’economia locale messa a dura prova dalla guerra. Ciò porta la De Facci a rispondere a una sempre più diffusa esigenza di capannoni industriali moderni per ospitare nuove aziende o attività in espansione.
Mariano, l’unico erede maschio, frequenta il liceo Lioy e, il 5 novembre del 1954, a 24 anni, si laurea in Ingegneria edile a Padova con il massimo dei voti e la lode. Durante gli anni scolastici e universitari, Mariano passa le estati nei cantieri dell’azienda per imparare il lavoro.
Il 1965 è un anno da incorniciare: a distanza di pochi  mesi l’uno dall’altro, sia il padre che il figlio vengono nominati Cavalieri della Repubblica: il 2 giugno tocca a Luigi Giovanni e il 27 dicembre è la volta del figlio Mariano. Pochi anni dopo, l’azienda trasferisce gli uffici da Costabissara al centro di Vicenza. Inizialmente si colloca in piazza Castello, sopra l’antica Osteria agli Schioppi. Dopo un paio d’anni, nel 1969, l’impresa si sposta nell’attuale sede di Palazzo Loschi Zileri Dal Verme in corso Palladio, che l’ing. Mariano acquista dagli eredi del conte Roberto Zileri Dal Verme con l’intento di ristrutturarlo. Lo storico edificio conserva ancora le tracce della campagna d’Italia di Napoleone, le cui truppe si scontrarono a Vicenza con gli austriaci. Sulla facciata è ancora ben visibile la palla di cannone che colpì l’edificio il 3 novembre 1805, rimanendovi incastonata.

PALAZZO LOSCHI ZILERI DAL VERME, LA SEDE STORICA

Una volta restaurato, il palazzo inizia a riempirsidi nuove attività commerciali che animano corso Palladio, come la celebre pasticceria di Odoardo Guerceri, inventore della bignolata, dolce vicentino per eccellenza. Guerceri, originario di Mantova, si era trasferito in città nel dopoguerra e nel ’57 aveva avviato la sua prima attività, diventando in pochi anni uno dei pasticceri più famosi del centro. Nel ‘72, si sposta a Palazzo Loschi Zileri Dal Verme, dove crea un locale d’avanguardia: una pasticceria raffinata con una sala dedicata al vino, frequentata dall’élite cittadina tra cui i calciatori e i tecnici del Lanerossi dell’epoca, da Puricelli a G.B. Fabbri. Bigné e pasticcini vengono serviti in un ambiente elegante, decorato con lampadari gialli, che creano un’atmosfera unica e sofisticata. Un luogo così non si era mai visto in città. Sergio Ponza ricorda bene quel periodo, del resto lui rappresenta la memoria storica del palazzo, tra le cui mura ha trascorso ben 52 anni. Vi entrò per la prima volta nel 1949, a soli 11 anni, per lavorare come garzone di bottega nella fioreria che sorgeva al piano terra. In seguito, rilevò l’attività e la gestì fino al 2001, diventando così testimone di un’epoca di grandi cambiamenti. I suoiricordi comprendono anche gli anni antecedenti al restauro, quando la contessa Beatrice Zileri Dal Verme abitava al piano nobile, e nella corte interna c’era un rigoglioso giardino con pavoni e galline. Quest’ultime scorrazzavano liberamente, andando a cercare il cibo in portineria, dove lavorava la signora Erminia.

Anche il geometra Domenico Fortuna conserva dei ricordi dell’epoca: «Collaboro con l’impresa De Facci dal ’68 e ho conosciuto insieme padre e figlio. Con loro ho fatto di tutto: dai fabbricati produttivi agli edifici residenziali, in particolare ville. Luigi De Facci era una persona signorile che sapeva il fatto suo. Non parlava molto ma, quando lo faceva, dava delle buone indicazioni e sapeva essere molto autorevole. Ricordo che teneva il suo cappello anche in ufficio. Perfino quando si sedeva in poltrona. Spesso, scherzando, dicevo a Mariano: “Si vede che quel cappello contiene le sue idee”».

Luigi Giovanni De Facci lavora in azienda fino a poco prima di spegnersi, nel 1976. Riesce, però, a essere presente in tutti i momenti salienti dellavita del figlio: il matrimonio con Maria Luisa Fabbri nel ’63 e la nascita dei quattro nipoti: Luigi nel ’65, Lorenzo nel ’66, Anna nel ’69 e Silvia nel ’76.

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Foto di gruppo dello staff, risalente al 1993.

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Foto di gruppo della direzione durante la festa per il centenario dell'azienda, maggio 2024.

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Serietà, competenza,affidabilità e sicurezza.

I nostri punti di forza non cambiano, anche nel nuovo millennio.
Siamo pronti per le sfide del nostro secolo, pronti per continuare a costruire, pensando al futuro delle nuove generazioni e delle architetture che definiranno il futuro.

La capacità di adattamento ai cambiamenti è rilevante in tutti i settori lavorativi, ma risulta essenziale soprattutto nel comparto dell'edilizia,
dove la tecnologia costruttiva ha compiuto passi da gigante. Negli anni, l’azienda De Facci ha saputo affrontare giorno dopo giorno le nuove sfide che le si presentavano. Questa flessibilità è diventata parte integrante dell’impresa che, da sempre, coglie l’essenza dell’innovazione, coniugandola con la tradizione e la regola dell’arte.

Domani continuerà l’attività dell’impresa nella realizzazione di nuove costruzioni civili, industriali, nelle ristrutturazioni e nei restauri.
Tale attività sarà integrata dalla manutenzione dei diversi stabili, che dovrà essere necessariamente accompagnata da una nuova sensibilità del cittadino nel prendersi cura dell’edificio in cui vive.

L’edilizia industriale nel Vicentino dimostra di essere in continua evoluzione, grazie alla presenza nel territorio di molte aziende di primo livello che continuano a rigenerarsi per stare al passo con l’evolversi dei tempi.

I centri urbani o gli ecodistretti del futuro mette- ranno al centro la valorizzazione dell’ambiente, dell’innovazione e della partecipazione.
In un’edilizia sempre più rivolta al green, la sostenibilità diventa una necessità che si persegue innanzitutto con una nuova mentalità, stile di vita e di lavoro e con politiche che riguardano speci- ficatamente l’ambiente e l’energia.

Dobbiamo guardare a una filiera lunga e particolarmente complessa, dove ciascun attore è chiamato a fare la propria parte. Per noi significa continuare a ricercare materiali e tecnologie, ai quali vanno abbinati i nuovi strumenti necessari per approcciare questa filosofia.

L’impresa De Facci affronta la sfida dell’innovazione con un’organizzazione attenta alle esigenze della città che verrà. Per farne funzionare i servizi e le attività, alla base ci sono le reti, le infrastrutture e le tecnologie, che l’impresa dovrà contribuire a realizzare, sicura che la partecipazione significhi mettere al centro delle esigenze chi abita e lavora nelle aree urbane.

Infine, quando si parla del futuro dell’azienda, si deve nominare la risorsa più importante: le persone. Da sempre, l’impresa ha adottato politiche di condivisione e di partecipazione tra tutti i dipendenti per far sì che il risultato di ogni opera sia sentito come il risultato di un lavoro collettivo. Lo sviluppo del potenziale delle persone diventerà prioritario per valorizzare le capacità dei singoli e creare percorsi di crescita professionale. La formazione in ambito tecnico e amministrativo sarà come sempre accompagnata dallo sviluppo di una cultura della sicurezza che, per motivazioni etiche e sociali, risulta imprescindibile nella vision dell’azienda.

L’aspetto fondamentale sarà l’attenzione al ricambio generazionale mediante nuove assunzioni anche attraverso collaborazioni con istituti di formazione del settore.

COSTRUIAMO IL FUTURO
L'evento del
centenario

In occasione dell'evento celebrativo per il centenario dell'azienda, abbiamo chiesto all'Arch. Carlo Ratti di partecipare, raccontandoci di come concepisce la città del futuro.
Un percorso architettonico e funzionale per pensare a come le costrizioni si modificheranno negli anni a venire per seguire le esigenze e gli stili di vita in continua evoluzione.
 

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DE FACCI LUIGI SPA
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